Disturbi alimentari

Disturbi alimentari Lugano 

Trovare un valido sostegno per affrontare problemi di disturbi alimentari a Lugano è fondamentale per incamminarsi verso la giusta direzione.


I disturbi alimentari sono più comuni di quanto si possa pensare e coinvolgono una fascia di popolazione ampia e variegata. Si tratta di un problema di carattere psicologico che porta una persona ad avere un’eccessiva paura di ingrassare e un insano desiderio di dimagrire. 


Dunque, abbiamo a che fare con una vera e propria ossessione legata al proprio peso corporeo, ma che molto spesso viene confusa con disturbi di altro genere o con cause derivanti da diversi fattori.


Per questo motivo, è molto importante affidarsi a specialisti preparati e con l’adeguata esperienza alle spalle. Aiutare una persona a guarire da un disturbo alimentare è un percorso lungo e ricco di insidie e che soltanto un professionista può affrontare. 

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cesto di frutta e stetoscopio

Come si riconosce un disturbo alimentare?

I principali indizi che possono far nascere il sospetto della presenza di un disturbo alimentare sono il repentino quanto ingiustificato cambiamento della propria dieta e un’improvvisa iperattività fisica


Da questi cambiamenti iniziali, ne possono derivare altri, più visibili e che coinvolgono anche chi ci sta attorno. Se, per esempio, durante una cena la persona soggetta a disturbi alimentari non mangia e si isola socialmente dagli altri invitati, allora deve scattare il campanello d’allarme. Lo stesso vale per eventuali continui e ossessivi discorsi sulla propria linea e sul proprio peso corporeo


Di fronte a questi atteggiamenti, ciò che bisogna fare è sostenere nel miglior modo possibile la persona coinvolta, evitando di focalizzarsi sul problema, ma cercando di spostare l’attenzione su altri argomenti, in modo tale che il cibo non sia più il suo solo e unico pensiero.


Disturbi alimentari a Lugano:

scegli i migliori professionisti

Chi soffre di disturbi alimentari ha bisogno dell’aiuto e del sostegno di professionisti che sanno come trattare questo genere di problemi. Dunque, è essenziale scegliere con cura e attenzione a chi affidarsi, prediligendo persone non solo preparate, ma in grado di diventare un vero punto di riferimento nella vita del o della paziente.


In questo genere di terapie, l’approccio è fondamentale, come anche la capacità di empatia, essenziale per instaurare un immediato rapporto virtuoso che possa dare i propri frutti nel più breve tempo possibile. 


Se hai bisogno di una consulenza professionale inerente a disturbi alimentari a Lugano, contatta la dott.ssa Lara Banchieri. Grazie a oltre vent’anni di esperienza nel settore, si metterà a tua disposizione, guidandoti lungo il percorso verso una vita migliore. 

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F.A.Q sui disturbi alimentari 

La Dott.ssa Lara Banchieri risponde. 

  • Come si riconosce un disturbo alimentare?

    Un Disturbo Alimentare è caratterizzato da una eccessiva paura di ingrassare e nel contempo da un desiderio insano di dimagrire. Se l’ossessione del peso non è presente, non si può parlare di disturbo alimentare, anche in presenza di una eccessiva magrezza, che può essere determinata da altri fattori.

  • Un disturbo alimentare comincia sempre con una dieta?

    Non sempre. Nella storia dell’anoressia la dieta è presente in particolare quando vi sia stato un preesistente stato di soprappeso. Nella bulimia invece quasi sempre il problema inizia con una dieta, anzi spesso si hanno più tentativi falliti di dieta. Ad un certo punto la ragazza che si mette a dieta non riesce più a reggere una alimentazione restrittiva, perde il controllo e comincia a mangiare in modo eccessivo e sregolato qualsiasi tipo di cibo (Abbuffata).

  • Si guarisce da questi disturbi?

    Tutti i soggetti hanno le risorse per poter guarire in modo definitivo da questi disturbi. Molte ragazze guariscono in tempi brevi e a volte senza cure di particolare impegno. Per altre il percorso è più lungo, ma non privo di successo, fondamentale l’aiuto e il comportamento delle persone che stanno intorno a queste ragazze.

  • È sufficiente la forza di volontà?

    Le malattie non guariscono per buona volontà né persistono per cattiva volontà. Credere che nutrirsi in modo regolare sia solo frutto di buona volontà non può far altro che ostacolare in modo irrimediabile il percorso di guarigione.

  • È opportuno insistere perché la figlia mangi di più?

    Non è mai utile insistere, arrabbiarsi, obbligare, soprattutto non è utile se questo poi avviene durante i pasti senza che ci sia stato, magari un momento di tranquillità. L’insistenza si scontra con la paura ossessiva di perdere il controllo e di prendere peso, paura che cresce al crescere di ogni eventuale pressione.

  • Cosa possono fare i genitori se la figlia non vuole curarsi?

    Di fronte ad una posizione chiara, tranquilla, comprensiva e serena ma determinata, ferma e condivisa dai genitori la figlia accetterà di contattare un centro specialistico per valutare le cure proposte. Non cercate di anticipare le notizie allo specialista, non ne ha bisogno. Siate chiari e sinceri, accompagnate la ragazza per poter dire apertamente le vostre preoccupazioni e per segnalare quanto e cosa vi preoccupa maggiormente. Avete anche voi il diritto di essere aiutati. Potrete lasciare alla ragazza la possibilità di scegliere il giorno, l’orario, il centro ma non di procrastinare, negare, rifiutare, dilazionare o portare mille giustificazioni per non fare.

  • Quali sono le cause del DCA?

    Non c’è una causa, ci sono molte cause che interagiscono tra loro. Diversi fattori sociali, biologici e psicologici, in concorso tra loro possono avere favorito o possono mantenere la situazione di disagio. Più che ricercare le cause, che dopo anni di malattia, è pressoché impossibile identificare, è senz’altro più utile intervenire sul problema nel qui e ora e capire che cosa sta mantenendo il disturbo e di conseguenza cosa sta impedendo la guarigione.

  • Quando possiamo sperare che il problema sia superato?

    Quando il problema cibo e peso non domina più la vita personale, le attività sociali, i pensieri della ragazza. La malattia è superata se l’individuo riprende una qualità di vita accettabile. A livello fisiologico, parlando di anoressia, il ritorno del ciclo mestruale è il segnale che ci fa capire che il disturbo è superato anche a livello fisico.

  • Soffro di disordini alimentari da molto tempo. La mia salute è in pericolo?

    Sì. Le abbuffate e i digiuni, il ricorso al vomito o ai lassativi, l’attività fisica forzata ed estenuante possono condurre a: gravi alterazioni della condizione elettrolitica, alterazioni del metabolismo, perdita dei capelli, erosione dello smalto dentale, problemi gastrici, osteoporosi, squilibri ormonali, squilibri neuroendocrini sono solo alcuni degli effetti. Anoressia e bulimia sono disagi psicologici che vanno curati anche per prevenire i problemi fisici.

  • Si può guarire da soli dai disturbi del comportamento alimentare?

    No. Chi ne soffre ha bisogno di aiuto per uscire dalla situazione di disagio psicologico e di deperimento fisico.E’ necessario rivolgersi a personale specializzato nel problema.

  • Quali sono i segnali d'allarme?

    I primi due indizi che possono mettere sulla strada del sospetto sono la drasticità del cambiamento del regime dietetico e la repentinità con cui questo viene messo in atto. Così come possono destare sospetti le ripetute visite alla toilette dopo pranzo. In questo contesto, il nuovo interesse per la cucina può diventare un altro dettaglio. L’anoressica si caratterizza inoltre per un’estrema iperattività e un eccessivo esercizio fisico, in particolare nelle prime fasi della malattia.

  • Che cosa è importante osservare?

    • Che cosa mangia e che cosa non mangia affatto
    • È più depressa o al contrario euforica
    • Il momento del pasto è sempre una lotta
    • Trascorre intere giornate a cucinare
    • Se sta a guardare mentre gli altri mangiano ma lei non tocca nulla
    • Si isola a livello sociale (non vuole più uscire)
    • Si mostra preoccupata della linea e parla continuamente del proprio corpo nonostante sia magra
    • Continua a pesarsi in modo ossessivo
  • Come comportarsi a tavola?

    Evitare che la conversazione a tavola si riduca a parlare di cibo. Significa dare al cibo troppa importanza. Piuttosto, cercare di trovare argomenti diversi per instaurate un dialogo e distoglierla dal problema alimentare. Accettare la sua scelta di non toccare cibo. Il pranzo e la cena sono i momenti più drammatici, in cui l’ansia sale a livelli insostenibili: discutere con lei o con gli altri sul suo problema-cibo proprio a tavola, nel luogo e nel tempo più ansiogeni in assoluto, è come spingerla in fondo all’abisso.


Il processo terapeutico

Iniziamo con una prima chiamata conoscitiva, dove andremo ad evidenziare le tue necessità e impostare un piano per seguirti al meglio. Definiamo poi una serie di sedute secondo le tue tempistiche che possono essere svolte in presenza oppure anche online in videochiamata. Grazie alle tecniche e le competenze acquisite durante la mia esperienza, inizieremo il nostro percorso per risolvere i tuoi problemi nel minor tempo possibile. I risultati e i miglioramenti saranno riscontrabili già in breve tempo!

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